Comune di Furore
Furore è l’anima impetuosa della Costiera Amalfitana. Situata nell’omonimo fiordo, circondata da aspre pareti rocciose, è da sempre poco abitata, tanto che circola su di lei la leggenda che i suoi primi abitanti fossero cittadini amalfitani in esilio. Come un pescatore dalla pelle bruciata dal sole e dal carattere un po’ brusco, essa si presenta al visitatore in tutta la sua schietta e selvaggia bellezza di roccaforte impenetrabile e ventosa, con le sue rade abitazioni e il paesaggio che racconta storie di un tempo che sembra essersi fermato.
In passato, Furore ha sviluppato attorno al Fiordo le proprie attività sfruttando l’insenatura naturale come porto e dando così slancio ad una comunità che, a causa della scarsità di terre coltivabili, rischiava di vedere la propria economia limitata alla pastorizia ed all’artigianato. Grazie agli scambi con l’esterno, invece, nel borgo marinaro poterono svilupparsi attività paleo-industriali, come quelle legate alla lavorazione della carta.
Le acque del ruscello Schiatro, invece, hanno consentito l’insediamento di alcuni mulini, dando così ulteriore slancio all’economia della zona. Furore ricorda la sua storia attraverso i nomi delle sue strade, intitolate ad alcune delle famiglie che in passato erano fra le più importanti della zona, come i Porpore, i Candidi, i Cuomi. I Summonti, in particolare, erano un’importante casato furorense che si è poi trasferito a Napoli, continuando però a beneficiare la propria terra di origine con una donazione che annualmente doveva consentire ad una donna, nubile e di provati costumi, di contrarre matrimonio. Una curiosità: pare che nella storia di Furore non sia stato raro imbattersi in personaggi centenari, come un tale Jorlandino Merolla che spirò alla veneranda età di 125 anni. Sarà stata l’aria buona, o il vivere bene: quel che è certo è che chi vive in Costiera campa cent’anni (e non è solo un modo di dire!).
Info
Municipio 089.874100 – 089.874491
Polizia municipale 089.874100
Ente Provinciale Turismo 167 213 289
Pro-loco 089.830525
www.comunefurore.it
I fantastici “MURI D’AUTORE”. Furore è il “paese dipinto”, un gioiello, policromo. La luce del sole sposa, lungo le vie, sui muri delle case, nei cortili, pitture e sculture, monumenti alla natura ed alla gioia di vivere: Vettori, Gilow, Mazzella, Argan… Ogni anno, a settembre si rinnova l’appuntamento con gli artisti, che qui si ritrovano attraverso la pittura a raccontare la storia e le tradizioni di questo paese, e queste nuove storie colorate andranno ad arricchire questo ampio museo all’aperto.
Ma la Costiera è anche pasta fatta a mano ( scialiatielli, ndundari, crespolini, strangoli, correnti…) e prodotti caseari (dal classico fior di latte al prelibato caciocavallo, dalle profumate provole alle delicate ricotte). Non possono mancare i dolci, dai tradizionali susamielli, rococò, mostaccioli, struffoli e zeppole, legati al periodo natalizio, alle fresche crostate estive, le chiacchiere carnevalesche, e le trecce d’Amalfi, fragranti di glassa al limone, l’agrume che è il vero sapore della Costiera. Ogni pasto che si rispetti va annaffiato con un buon vino: la Costiera Amalfitana affianca alle sue ottime pietanze degli ottimi vini, grazie alle uve S Nicola, Ianestella, Bianca Zita, Pier ‘è Palummo, Tronto e Tintore che crescono qui, e che danno raffinati bianchi, briosi rosé, schietti rossi. Ma il gusto costiero per il buon bere va fino in fondo, con liquori rinomati e dai nomi evocativi, come mortello, laurino, fragolino, finocchietto, nanassino, concierto, e ovviamente l’immancabile limoncello.
La divina Amalfi racconta ai visitatori la sua storia millenaria, attraverso le sue numerose attrattive e il fascino del suo antico potere. Dall’alto, è dominata dalla torre Saracena e dall’ex convento dei Cappuccini, originariamente affidato ai Cistercensi e da quasi duecento anni sconsacrato. Il castello di Scalelle e la torre dello Ziro, assieme all’ex monastero delle Benedettine, ora adibito a cimitero monumentale, circondano il paesaggio di Amalfi dal lato occidentale del costone roccioso. Da sempre il fulcro di tutte le attività, tanto politiche quanto sociali, è Piazza Duomo, con la lunga scalinata che porta alla Cattedrale di S.Andrea. Il Duomo, che originariamente era costituito dall’adiacente basilica del Crocefisso (secolo IX), mantiene la celeberrima facciata arabo-normanna, ma ha subito più volte rifacimenti, testimoniati dall’abbondanza dei stili eterogenei che ne costituiscono il fascino peculiare. L’attiguo Chiostro del Paradiso, risalente al 1268, ospita marmi, mosaici, sarcofagi e reperti nella sua cornice di centoventi colonnine di marmo che vanno a formare un perimetro di archi di gusto arabo. Nella piazza del Duomo è inoltre possibile ammirare la fontana del popolo, che fa mostra del suo antico splendore, dopo essere stata distrutta da una mareggiata, ma poi interamente ristrutturata.
La Costiera Amalfitana: terra incantata, trionfo di suoni, colori, sapori, profumi. In essa convivono armoniosamente la perfezione della natura incontaminata e l’ingegno della mente umana. In un’epoca in cui tutto è artificiale ed artificioso, su queste coste si respira l’aria pura del passato, mentre ci si gode il presente e si vede più roseo il futuro. La Costiera è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi: la luce calda del suo sole, la cucina prelibata, la fragranza dei suoi limoneti, il dolce rumore del mare, la levigatezza delle sue ceramiche. La sua incomparabile bellezza è un invito a godersi la vita, a far festa: i suoi abitanti sono persone allegre, solari, e mettono nel rapporto con gli altri tutto il calore che viene loro dalla terra in cui sono nati. Essi credono in quell’antico detto secondo il quale, per chi di loro andrà in Paradiso, il giorno del Giudizio sarà un giorno come un altro. Chi ha visitato la Costiera Amalfitana lo sa: la saggezza popolare non sbaglia mai.
Il cibo, qui in Costiera, è più che un semplice nutrimento: è una filosofia di vita, una celebrazione della comunità, del suo stile di vita, della sua unicità. Dalla colatura di alici, tipica di Cetara, alle castagne di Scala, dalle melanzane al cioccolato di Maiori alla sfogliatella Santa Rosa di Conca de’ Marini: ogni località ha la sua specialità, e soprattutto la sua sagra, vero momento di aggregazione e di celebrazione della sua identità. La natura è stata particolarmente generosa con questa terra, le ha donato un caldo sole per far crescere prodotti unici al mondo, come il celeberrimo “sfusato amalfitano”, il limone la cui fragranza caratterizza molti piatti della tradizione costiera, e i coloratissimi pomodorini a piennolo, raccolti nei caratteristici “sponzini”.